Il profumo dei luoghi, dei viaggi, il profumo di Lorenzo Villoresi

Provate a chiudere gli occhi e pensare ad un posto dove vorreste tornare anche solo per un momento, forse lontano o forse più vicino di quanto possiate immaginare.

Un luogo che ci lega ai ricordi più belli e spensierati. E ora dite: che profumo ha la felicità? Quello fresco di un mattino d’estate, di una passeggiata in riva al mare che ha l’odore della salsedine. Il profumo di una colazione pronta, di biscotti dolci, di miele e di frutta, o ancora, camminare scalzi sull’erba verde e scintillante di rugiada che sa di menta fresca, di mughetto e di lavanda. L’odore del vento sul viso che regala la gioia di sentirsi liberi!

Il profumo ha davvero un grande potere: far ritornare alla mente sensazioni, quasi riesce a trasportarti nei ricordi e per un attimo persino, farli rivivere. Pensare come alcune gocce di essenze mescolate tra loro, poche molecole, possano concentrare una grande capacità di suscitare emozioni. E’ il lavoro accurato dei grandi profumieri, che come alchimisti, miscelano pregiati componenti pesandoli su minuscoli strumenti di precisione, e tra alambicchi e ampolle di cristallo viene sprigionata la creatività di un’arte antica ed onirica.

Oggi, vi porto con me a conoscere da vicino Lorenzo Villoresi, importante e talentuoso profumiere, naso fiorentino, vincitore nel 2006 del premio internazionale “Prix Francois Coty” di Parigi, il più prestigioso riconoscimento alla carriera artistica di un profumiere.

Nato e cresciuto a Firenze, ricercatore di filosofia antica, sceglie di fare della sua passione per il mondo dei profumi una vera e propria attività imprenditoriale. I Suoi viaggi in Medio Oriente, tra le spezie e le essenze scovate nei mercati dei luoghi, l’hanno portato ad educare il suo olfatto scoprendo così il talento e la passione per gli aromi e i profumi.

C’è un luogo dove si “rifugia” o un momento della giornata particolare nel quale trova ispirazione per pensare a una nuova fragranza? Ho avuto il piacere di domandarlo a Lorenzo Villoresi.

“Il mio “rifugio” preferito è nel il mio studio, circondato da migliaia di boccette di ingredienti diversi, con i libri e gli strumenti del mestiere. Prima di essere solo il mio studio, era anche il mio appartamento e quindi è tuttora costellato di oggetti personali, dal giradischi agli oggetti riportati dai miei viaggi, foto di famiglia e mobili ai quali sono affezionato. Uno spazio accogliente e tranquillo che favorisce il rilassamento e la concentrazione.”

Quanto i suoi studi di filosofia antica hanno inciso e incidono tutt’oggi nelle sue creazioni?

“Molte mie fragranze traggono ispirazione da episodi o luoghi descritti nella mitologia antica sia greca che orientale e mediorentale, come ad esempio Dilmun, Theseus o Iperborea.”

I suoi viaggi in Medio Oriente hanno dato inizio a questa sua passione e le hanno permesso di scoprire un grande talento. Ogni sua fragranza può essere definita come un viaggio in un luogo reale o immaginario?

“Il viaggio, reale o solo immaginato, è uno dei miei temi preferiti. Il potere evocativo degli odori è straordinario e può portarci in un istante in un mercato di spezie africano o nella Parigi della Belle Epoque, oppure in una fortezza nel deserto o nelle lussureggianti pianure sudamericane. Perfino la classicissima Acqua di Colonia ha per me il sapore del viaggio perché è il profumo che ho sentito negli splendidi hammam di Istanbul e in Ungheria.”

L’essenza che più ama e la rappresenta.

“Come singolo ingrediente amo molto l’essenza di Sandalo indiano: ha un odore complesso, ricco, cremoso e persistente di grande eleganza. Per quanto riguarda il profumo, uso la mia fragranza Uomo. Una classica composizione maschile con note di agrumi, spezie e legni.”

Qual’è il suo primo ricordo felice legato ad un profumo?

“L’ odore dei papaveri di campo, stropicciati fra le mani. E’ l’odore della mia infanzia, della campagna intorno alla mia casa natale, è l’odore della spensieratezza e della libertà.”

Il “made In Italy” così tanto inflazionato al giorno d’oggi. Quale secondo lei la caratterisitica principale per potersi definire ancora un vero artigiano del profumo?

“Direi che è l’attenzione e la familiarità, anzi la frequentazione abituale delle materie aromatiche e degli ingredienti più disparati. Il mescolare, fare le prove, sperimentare. Non basta la creatività o l’ispirazione, bisogna anche “sporcarsi le mani”.

IL MIO VIAGGIO SENSORIALE

Tutto, all’interno dell’atelier Villoresi, parla di storia e di radici culturali, di creatività e di arte, in un palazzo storico di famiglia situato in via de’ Bardi, una strada antichissima dell’Oltrarno di Firenze, come se trasportati nel tempo tra artisti e mercanti fiorentini…

Qui vengo accolta da Ludovica Villoresi, elegante e raffinata signora dagli occhi cerulei che snocciola argomenti di cultura e arte fiorentina, come parlasse di qualcosa che le appartiene da sempre…ed io sarei rimasta ad ascoltarla per ore. Ma un appuntamento la chiama a proseguire i sui impegni, così con Ilaria, responsabile Marketing, inizio un vero e proprio percorso olfattivo. Annuso le meravigliose creazioni, dal più famoso, il “cavallo di battaglia” della maison: Teint de Neige, femminile e talcato nelle note dolci, cipriate e fiorite, all’unisex Alamut, fragranza calda e sensuale, un vero viaggio in Oriente nelle fantasie di sandalo, musk e ambra.

Richiedo di sentire una fragranza che mi ricordi il mare: Aura Maris. Cosi mi è bastato chiudere gli occhi per avvertire il rumore delle onde ed immaginare la spuma bianca del mare e la suprema freschezza della brezza marina che porta gli aromi agrumati della macchia mediterranea.

Ascolto Ilaria, nella sua professionalità, che mi descrive come Lorenzo Villoresi ricerca con passione e meticolosità le sue materie prime più preziose come l’Oud, una resina rara e pregiata che rilascia un aroma deciso e cuoiato e che evoca atmosfere orientali. Ma più ancora, la sua ricerca, si basa sull’eccellenza della qualità del singolo ingrediente: dalla rosa bulgara, tra le migliori e più costose, fino al bergamotto dalla Calabria, preziosità italiana.

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Continuo il mio viaggio sensoriale dentro un vero e proprio giardino segreto di aromi. E mi ritrovo tra piante di alloro e Patchouli – finalmente ne ho dato “volto”-  e gelsomini dal delicato profumo, in un vero percorso botanico. Quando poi salgo su un terrazzo circondato da piante di mandarino, bergamotto e limoni, la vista si apre su un panorama impagabile: i tetti di Firenze, le sue chiese e le sue torri.

Nella magia infinita della culla del rinascimento circondata dalle verdi colline a farne cornice. E mi sembra quasi di sognare…
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Dress  MARELLA   
Shoes  DIEGO DOLCINI

by Susy

Ringrazio il Dott. Lorenzo Villoresi per l’intervista, Ludovica Villoresi e la gentilezza e professionalità di Ilaria Guasco e Angela Banti Marketing Division

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